La famiglia Contini Bonacossi: una storia di vino e passione 

La Tenuta di Capezzana, situata nel cuore della Toscana, è un luogo dove la storia, la tradizione e la passione si fondono in un’armonia perfetta. Questa tenuta, con le sue radici profonde e la sua tradizione vinicola che risale a oltre 1200 anni fa, ha visto molte famiglie passare attraverso i suoi terreni. Tuttavia, è la famiglia Contini Bonacossi che ha lasciato un’impronta indelebile, trasformando Capezzana in ciò che è oggi: un simbolo di eccellenza nel mondo del vino. Questa è la loro storia, una storia di dedizione, amore per la terra e un legame indissolubile con la Tenuta di Capezzana.

Storia e radici di Capezzana

Nel cuore della Toscana, tra le dolci colline di Carmignano, sorge la Tenuta di Capezzana, un luogo intriso di storia e tradizione. Le prime tracce della produzione vinicola in questa tenuta risalgono a oltre 1200 anni fa, come testimoniano antichi documenti che citano la coltivazione di viti e olivi in queste terre.

Tuttavia, è nel 1920 che la storia di Capezzana prende una svolta decisiva. In quell’anno, la famiglia Contini Bonacossi, guidata dal visionario Alessandro, acquista la tenuta, dando inizio a un nuovo capitolo nella sua storia vinicola. Con passione e dedizione, la famiglia inizia a rinnovare e a modernizzare la produzione, introducendo tecniche innovative pur mantenendo un profondo rispetto per la tradizione.

Ma la Tenuta di Capezzana non è solo vino. Nel corso dei secoli, ha visto un susseguirsi di proprietari, ognuno dei quali ha lasciato il proprio segno. Dai monaci che coltivavano la terra nel Medioevo, ai nobili fiorentini che ne fecero la loro residenza estiva, Capezzana è stata testimone di momenti storici e culturali che hanno contribuito a plasmare il suo carattere unico.

La famiglia Contini Bonacossi una storia di vino e passione
La famiglia Contini Bonacossi una storia di vino e passione

La visione di Alessandro Contini Bonacossi

Alessandro Contini Bonacossi non era solo un imprenditore di successo, ma anche un visionario. Quando mise piede per la prima volta nella Tenuta di Capezzana, vide oltre le vigne e gli oliveti: intravide un potenziale inespresso, una terra che poteva dare molto di più di quanto avesse mai dato fino a quel momento.

Con determinazione e passione, Alessandro decise di acquistare la Tenuta e le fattorie confinanti, con l’obiettivo di trasformarla in una delle migliori aziende vinicole d’Italia. La sua visione era chiara: voleva produrre vini di alta qualità che rispecchiassero la tradizione e il terroir di Carmignano. Ma non si fermò al vino. Capì l’importanza dell’olio d’oliva nella dieta mediterranea e investì anche nella produzione di un olio extra vergine di oliva di alta qualità.

Sotto la sua guida, Capezzana iniziò a fiorire. Introdusse tecniche moderne di vinificazione, ma senza mai perdere di vista la tradizione. Era un uomo che credeva nel duro lavoro, nella dedizione e nell’amore per la terra. E questi valori li trasmise ai suoi discendenti, assicurando che la sua visione e la sua passione per Capezzana continuassero a vivere nelle generazioni future.

La nuova generazione

Con il passare degli anni, la Tenuta di Capezzana ha visto una transizione generazionale che ha portato freschezza e innovazione, pur mantenendo salde le radici e i valori tradizionali. Ugo Contini Bonacossi, erede di Alessandro, ha avuto il compito non da poco di guidare la Tenuta attraverso tempi di cambiamento e sfida. Con saggezza e determinazione, ha preso le redini dell’azienda, portando avanti la visione di suo padre e adattandola ai tempi moderni.

Sotto la sua guida, Capezzana ha visto la fine della mezzadria, un sistema agricolo tradizionale, e l’evoluzione verso un’azienda agricola moderna e sostenibile. Ma Ugo non era solo. Ha avuto il sostegno e il contributo dei membri della sua famiglia, ognuno dei quali ha portato le proprie competenze e passioni, contribuendo al successo crescente di Capezzana.

La quarta generazione, rappresentata da Benedetta, Beatrice e Filippo, ha portato un soffio di aria fresca. Con una chiara divisione dei ruoli, hanno unito le loro forze per assicurare che Capezzana continuasse a prosperare. Benedetta, con la sua passione per l’enologia, ha assunto un ruolo chiave nella produzione vinicola, mentre Beatrice, con il suo occhio per i dettagli e l’amore per la terra, ha guidato l’azienda agricola. Filippo, con la sua visione imprenditoriale, ha assicurato che Capezzana rimanesse rilevante e competitiva in un mercato in continua evoluzione.

La famiglia Contini Bonacossi che dal 1926 è proprietaria e custode del territorio della Tenuta di Capezzana a Carmignano in Toscana
La famiglia Contini Bonacossi che dal 1926 è proprietaria e custode del territorio della Tenuta di Capezzana a Carmignano in Toscana

Capezzana oggi

Nel contesto di un mondo in rapida evoluzione, Capezzana ha dimostrato una notevole capacità di adattamento, mantenendo al contempo la sua autenticità e il suo legame con la terra. La pandemia globale ha portato sfide senza precedenti, ma anche opportunità di crescita e rinnovamento.

Durante questi tempi incerti, la Tenuta di Capezzana ha riconosciuto l’importanza di rimanere vicina ai suoi clienti. La comunicazione digitale è diventata uno strumento essenziale, permettendo all’azienda di connettersi con i suoi clienti in modi nuovi e significativi. Seminari online, degustazioni virtuali e tour digitali della tenuta sono solo alcune delle iniziative che hanno permesso a Capezzana di rimanere al passo con i tempi.

Ma non è solo la tecnologia che ha segnato la direzione di Capezzana. L’azienda ha continuato a innovare anche nella sua produzione. Un esempio lampante è “Vinotte”, un vino che rappresenta un approccio completamente nuovo al mercato. Con la sua freschezza e il suo carattere distintivo, “Vinotte” è un simbolo dell’abilità di Capezzana di combinare tradizione e innovazione.

Oltre alla produzione vinicola, Capezzana ha anche riaffermato il suo impegno verso pratiche sostenibili e rispettose dell’ambiente. Dalla conservazione dell’acqua alla riduzione dell’impronta di carbonio, ogni aspetto dell’operazione è stato esaminato attraverso una lente di sostenibilità.

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